Potrebbe sembrarti banale, ma cambiare prospettiva e punto di vista può fare un’enorme differenza nel modo in cui affrontiamo le cose.
Ad esempio, scrivere una newsletter da una posizione confortevole mi fa entrare in uno stato mentale ed emotivo che si avvicina molto alla mia idea di scrittrice.
Una scrittrice che nel mio immaginario è seduta in un caffé con lo sguardo verso la finestra mentre si lascia ispirare e scrive.
Questo stato mi rende più propensa a mantenere il focus, invece che pensare alla lista di cose più operative che dovrei fare e che potrebbero sembrarmi più urgenti.
Forse ti chiederai perché ho usato l’espressione “sembrarmi” invece che “essere”.
Il motivo è molto semplice .
Ogni nostro pensiero, e quindi sensazione, si genera in noi attraverso dei filtri chiamati percettivi.
Quella che a me può sembrare una bellissima giornata di sole con qualche nuvola a fare da contorno, per altri potrà essere una giornata mediocre perchè quelle nuvole non lasciano abbastanza spazio al sole.
In parole semplici, sono dei meccanismi che permettono alla nostra mente di elaborare le informazioni che riceviamo dall’esterno.
Ognuno di noi ha filtri percettivi unici perché dipendono dalla combinazione di diversi fattori tra cui: l’educazione ricevuta, l’ambiente socio-culturale, le abitudini, la formazione, i valori, le credenze, le esperienze vissute, la consapevolezza di noi stesse, etc.
Tra i nostri filtri percettivi sono presenti anche le convinzioni che ci siamo create nel tempo. Queste possono essere limitanti o potenzianti.
Le convinzioni potenzianti sono quelle che ci aiutano ad arrivare ad un certo obiettivo, con una giusta dose di carica e positività. Mentre, come potrai intuire, quelle limitanti non fanno altro che porci dei limiti nel perseguire quello che vogliamo ottenere.
Ti faccio un esempio concreto.
Sono cresciuta con l’idea che stare sul divano sia sinonimo di “non fare nulla” (o del lazzaronare, espressione molto usata nell’ambiente in cui sono cresciuta).
La me di poco tempo fa, nel vedermi seduta sul divano con una tazza di caffé mentre scrivo una newsletter, avrebbe subito pensato (filtro percettivo): “non stai davvero lavorando” (convinzione limitante).
E con quale risultato?
Avrei forse provato a scrivere (perché era nella “to-do-list”) ma con il focus da tutt’altra parte.
Mi sarei lasciata distrarre dalle notifiche, avrei controllato le mail, mi sarei alzata a stendere i panni…
Conclusione: non avrei scritto la newsletter e mi sarei sentita frustrata, nonostante avessi fatto alcune delle altre cose che mi sembravano più urgenti.
Ma c’è una buona notizia e, come (quasi) sempre, una soluzione.
O meglio: noi possiamo trasformare le nostre convinzioni limitanti in potenzianti.
Come potrai immaginare, se ora sono a mio agio nello scrivere una newsletter dal divano, é perché ho scelto di trasformare - un po’ alla volta - la mia convinzione limitante in potenziante.
Come?
Con un po’ di pratica ed osservazione dentro e fuori di me:
Sperimentare, darci il permesso di provare senza giudicarci per quello che sarà il risultato, è l’unico modo che abbiamo per sapere se qualcosa può funzionare o meno per noi.
Questo concetto è molto importante quando parliamo di convinzioni e pensieri limitanti.
Proprio perché siamo tutti diversi (evviva!), non per tutti funzionano le stesse cose
Cosa succede alla mia convinzione nel momento in cui raccolgo prove sufficienti che mostrano alla mia mente un’altra realtà?
Si sgretola, un pezzettino alla volta.
Con gli strumenti che ho acquisito e magari con una guida esterna, come può essere quella di un Coach, posso trasformarla in convinzione potenziante.
Immagina un blocco di ghiaccio.
Finchè è in freezer è molto solido e sembra indistruttibile.
Non appena lo lascio a temperatura ambiente vedo che inizia a sciogliersi.
Poi lo prendo tra le mani e si scioglie ancora più velocemente.
Per finire lo metto al sole e si scioglie completamente.
Ora ho dell’acqua che posso di nuovo trasformare in ghiaccio utilizzando uno stampino con una forma più utile per l’utilizzo finale che ne voglio fare.
Forse starai pensando che è più facile a dirsi che a farsi.
E, siccome l’autenticità è uno dei miei valori più importanti, ci tengo a dirti che non è sempre semplice o lineare.
Ma posso assicurarti che vale assolutamente la pena provare e che con la pratica potrai assistere a meravigliose trasformazioni.
La svolta per me è stata nel rendermi conto che rimanere nelle mie convinzioni limitanti non mi stava aiutando, anzi. Era come se cercassi altri elementi che potessero giustificare la mia convinzione perchè era quella che conoscevo, e che in qualche modo mi dava sicurezza (comfort zone ti dice qualcosa?).
Così facendo, questa si rafforzava sempre di più fino a diventare padrona dei miei pensieri e delle mie azioni.
E, come puoi immaginare, mi lasciava (anzi, lascia, perchè di convinzioni limitanti su cui lavorare ne ho ancora) un grande senso di frustrazione e dispersione.
Puoi provare anche tu , chiedendoti cosa succederebbe se continuassi a stare con le tue convinzioni limitanti.
Prendine una e chiediti "se rimanessi con questa convinzione limitante...":
E soprattutto: quanto ancora potrei andare avanti sentendomi limitata dalle mie stesse convinzioni?
Intanto, proviamo a cambiare la prospettiva proprio come è cambiata la mia oggi nello scegliere di lavorare dal divano anziché dal tavolo della cucina.
Mi è molto utile pormi delle domande per capire cosa sta succedendo, se e quanto ho ancora bisogno di lasciare quel cubetto di ghiaccio al sole.
In questo caso mi sono chiesta:
Disclaimer: quando mi faccio domande di questo tipo cerco di nutrirmi della parte più positiva di me scegliendo parole che possano aiutarmi (le parti in corsivo lo dimostrano).
Se mi lascio prendere dalla vocina giudicante/vittima, può essere che le risposte cambino e vadano a rafforzare la convinzione limitante.
Inoltre, ci tengo a specificare che a volte occorre lavorare più nel profondo e con un supporto esterno (un coach ad esempio), per sciogliere blocchi che non posso affrontare solo con queste domande.
Ora che ti ho raccontato tutto questo, sono molto curiosa di sapere se avevi mai sentito parlare di convinzioni limitanti.
Se sì, ci stai già lavorando?
Se non le conoscevi, spero che questa condivisione possa averti dato qualche spunto utile per riflettere su quali potrebbero essere le tue convinzioni limitanti.
Riesci già ad individuarne qualcuna?
Se ti fa piacere, scrivimi per condividere con me la tua esperienza o le tue riflessioni. Come sempre, io non vedo l’ora di leggerti.
Se hai voglia di chiacchierare, mi trovi su instagram qui.
E se pensi sia giunto il momento per te di lavorare sulle tue convinzioni limitanti per poter finalmente raggiungere quell’obiettivo o quel sogno nel cassetto che hai lì da tanto tempo, allora clicca qui per prenotare la tua call conoscitiva gratuita.
Insieme potremo guardare alla tua situazione, capire se possiamo lavorare insieme e scegliere il percorso di coaching più adatto a te.
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Ciao, sono Francesca, life business coach certificata. In questo blog ti racconto cos’è il coaching e cosa significa per me, condividendo strumenti e risorse per il cammino di ognuna di noi verso la versione migliore di se stessa.
Mi chiamo Francesca e sono una life business coach online con una grande passione per i nuovi inizi. Accompagno le donne ad allineare il proprio business alla loro vera essenza, attingendo a talenti, passioni e valori.