1 Luglio 2024
Tempo di lettura 6 minuti

Di why, zona di genio e nuovi inizi

Scrivania life business coach

Quale mese fa ho avuto una sorta di illuminazione, un “light bulb moment” (momento lampadina) come si dice qui in Inghilterra.

Ero in una sessione di coaching e la mia coach (sì perchè anche noi coach abbiamo a nostra volta una nostra coach) mi stava guidando in una visualizzazione.
In particolare mi stava chiedendo come vedo la mia vita professionale tra 12 mesi.

Ho chiuso gli occhi ed ho iniziato a descriverle nel dettaglio quello che vedevo.
“Sono seduta ad una scrivania dallo stile scandi, tavolo bianco con angoli arrotondati.
Davanti a questa scrivania c’è una finestra che guarda su un albero di betulla.
Io sono seduta lì, mi sento leggera e molto energica. A sinistra ho il mio PC e davanti a me un planner con delle penne colorate. (p.s. in foto c'è proprio quella visione che ho creato pochi mesi dopo).
Ho appena finito una sessione di coaching con una creativa professionista che vive ad Amsterdam. Era arrivata da me perchè, pur avendo una sua attività avviata, si sentiva svuotata e senza energie e motivazione, stava perdendo la connessione con il suo lavoro che, quando aveva iniziato, amava tantissimo.

Nella mia visualizzazione, avevamo appena concluso il nostro percorso di coaching insieme.
Un percorso in cui abbiamo lavorato sui suoi talenti, sulle sue passioni, sui suoi valori, sulla sua visione del mondo e sulla sua missione.
Insieme avevamo trovato un buon modo affinché il suo lato creativo potesse tornare ad essere parte importante delle sue giornate. Avevamo poi individuato momenti in cui potesse connettersi ai suoi talenti che troppo spesso sentiva di non sfruttare. Il tutto in allineamento ai suoi valori e alla sua missione.
Insieme abbiamo anche identificato la sua zona di genio così che, con la mia guida e presenza, lei stessa potesse compiere i suoi passi per arrivare lì e trovare il suo posto nel mondo.”

Mentre raccontavo quello che vedevo alla mia coach, ho iniziato a sentire una carica di energia che mi partiva da dentro, così potente da commuovermi.

Con la mente, sono tornata subito all’estate 2021 quando, durante il mio primo percorso di coaching, avevo provato le stesse emozioni di soddisfazione, realizzazione, pienezza nel capire quello che avrei voluto fare.

Come faccio a capire qual è davvero il mio why?

Pochi giorni dopo, mi arriva una domanda molto interessante tramite le pillole di coaching, un servizio gratuito che avevo su instagram per rispondere in modo veloce e mirato alle questioni che ricevevo nei dm:
“Come hai fatto a capire qual è il tuo why? Come hai fatto a sapere che era proprio quello?”

Sono stata molto felice di ricevere questa domanda, perchè mi ha permesso di fare un salto nel passato e ripercorrere in qualche modo quello che è stato il mio processo di scoperta del mio why, del mio perchè.

Vorrei condividere con te la risposta che ho dato a quella domanda non tanto perchè voglio che tu sappia da dove arriva il mio why, ma perchè questo processo potrebbe risuonarti e darti qualche spunto se anche tu ti stai chiedendo quale sia il motivo per cui fai quello che fai o se fatichi a trovare una motivazione valida per farlo.

Ti riporto la mia risposta così com’era nel mio vocale:

“Era fine giugno 2021.

Dopo un percorso di mentoring di gruppo durato 6 mesi che mi avrebbe aiutata a definire al meglio la mia attività online (allora avevo solo quella con i libri), mi ricordo di essermi fermata e aver pensato “quello che ho adesso non mi va bene. Ho un lavoro che sembra fighissimo, mi da quello che voglio con ottime entrate. Ma manca qualcosa, c’è qualcosa che non mi torna.”

Caso vuole (o forse no), dopo circa un mese una conoscente stava cercando volontarie per il suo tirocinio come coach.
Mi sono subito candidata e con lei ho avuto modo di sperimentare il coaching non direttivo, che ancora non conoscevo.
Mi ero trovata per la prima volta in uno spazio con molta libertà di esprimere quello che avevo dentro, portando fuori quello che sentivo non mi andasse bene.

La mia coach mi stava aiutando a capire cosa c’era che non andava, cosa non mi soddisfava e quindi da lì a trovare il mio why.
All’inizio avevo cercato di tenerlo legato al mondo dei libri e del bilinguismo, poi però ho capito che non era quello che volevo o di cui avevo bisogno.
Era come se lo stessi tenendo in una scatola dove non ci stava più.
C’era bisogno che aprissi quella scatola così che il mio why potesse esplorare nuovi orizzonti, per me ancora molto sconosciuti.
A volte, andiamo avanti per inerzia.
Andiamo avanti su quella strada perché ci siamo dette che è quella che fa per noi, magari ci è sempre piaciuto fare quello che facciamo, abbiamo studiato per quello.
Però, a volte, forse non basta.

Magari dobbiamo fare uno step in più, guardare le cose da un’altra prospettiva, capire cosa ci blocca.
Perché se ci rendiamo conto di tornare sempre sulla stessa cosa, quella cosa che ci impedisce di sentirci bene con quello che facciamo, vuol dire che c’è una sorta di blocco. Un ostacolo che non ci permette di vedere bene.

Ma perchè proprio il coaching mi ha aiutata a trovare il mio why?
Immagina di avere uno spazio dove metti tutti i tuoi pensieri, anche in modo molto confuso, senza dover cercare un ordine. Pensa alla liberazione che proveresti.
L’ordine, poi, lo si trova con la coach che è lì proprio per aiutarti a trovare quella chiarezza e a capire: dove possiamo iniziare a concentrare le energie, dove possiamo guardare, dove possiamo iniziare ad indagare?
Per me è stato così.
Durante un esercizio di visualizzazione, parlando di quello che mi piaceva, che mi dava gioia ed energia, ho sentito dentro questa potenza che mi ha fatto dire “voglio fare questa cosa qua!”.

Poi con la scuola di coaching e le prime sessioni di tirocinio, vedevo che questa energia si alimentava ancora di più. Allora lì ho avuto una sorta di conferma. Il why di base (non il “come lo sto facendo”) era nato proprio in quel percorso di coaching.
Questa è stata la base, il punto di partenza da cui poi ho iniziato a costruire Radici Flessibili."

Ecco, questa è stata la mia risposta nel raccontare come avevo trovato il mio why a quella persona che mi aveva scritto in dm.
Il succo per me è che anche quando pensi che sia tutto a posto, cambiare qualcosa è necessario.

Un nuovo inizio nel nuovo inizio

Come ti accennavo, qualche mese fa ho avuto il bisogno di compiere un nuovo inizio nel mio business, con riscoperte e nuove prospettive.

L’esperienza come coach volontaria per Yes Futures (dove seguo i ragazzi delle scuole medie e superiori a riflettere e allenare i loro talenti) mi aveva riportata a quel mio why più profondo e al perchè ho individuato proprio nel coaching lo strumento con cui portare avanti la mia missione.

Mi sono ricordata di quanto per me fosse stato illuminante e stravolgente (in senso positivo) sentire per la prima volta parlare di zona di genio.
Quella zona in cui ognuno di noi è in grado di dare il meglio di sé perché lo sta facendo attingendo ai propri talenti, ai propri punti di forza e alla propria passione, quella vera.
Il tutto andando oltre a quel limite superiore che troppo spesso ci poniamo sopra la testa e che ci blocca dal raggiungere quello che siamo chiamati a fare.

In quei mesi, mi sono data il permesso di fermarmi per ascoltarmi.

C’era, ancora una volta, qualcosa che strideva e che non mi convinceva nel mio business. Ed ho capito che quel qualcosa era il mio non voler vedere o non accettare la necessità di rendere più specifica la nicchia di donne a cui vorrei offrire il mio supporto e i miei servizi.
Ho iniziato quindi a lavorarci, ricominciando da me e credendo in me.
Tornando ad ascoltare quello che dentro mi faceva notare come parte di quello che stavo facendo non era ciò che davvero desideravo.

Mi stava dando segnali forti che così com'era poteva andare bene per stare nella mia zona di eccellenza (dove sei molto brava a fare quello che fai ma non ti senti totalemente soddisfatta) ma non mi avrebbe fatta arrivare nella mia zona di genio.

Quindi mi sono poi sentita pronta a rimettermi in gioco e dare il via ad un mio "nuovo" nuovo inizio.

Chissà se anche a te è successo di doverti fermare per rivedere parte o tutto di un progetto a cui stavi pensando da tempo o che magari avevi già avviato.


Se hai piacere, scrivimi per raccontarmi la tua esperienza, sarò molto felice di leggerti.
Se hai voglia di chiacchierare, mi trovi su instagram qui.

E se pensi sia giunto il momento per te di avere una guida ed un supporto per il tuo nuovo inizio, clicca qui per prenotare la tua call conoscitiva gratuita.

Insieme potremo guardare alla tua situazione, capire se possiamo lavorare insieme e scegliere il percorso di coaching più adatto a te.


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Ciao, sono Francesca, life business coach certificata. In questo blog ti racconto cos’è il coaching e cosa significa per me, condividendo strumenti e risorse per il cammino di ognuna di noi verso la versione migliore di se stessa.

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Mi chiamo Francesca e sono una life business coach online con una grande passione per i nuovi inizi. Accompagno le donne ad allineare il proprio business alla loro vera essenza, attingendo a talenti, passioni e valori.

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