12 Luglio 2024
Tempo di lettura 6 minuti

Vacanze e aspettative

asphalt road under cloudy sky

Ho scritto queste righe quasi un anno fa di ritorno dalle vacanze estive perchè sapevo che dentro c’era qualcosa di utile da condividere.
Ho pensato quindi di farlo ora, in un periodo dell’anno in cui molti si stanno preparando alle vacanze ed alcuni sono anche già rientrati.

La prima settimana di settembre 2024 scrivevo questo.

"Siamo rientrati dalle vacanze da circa una settimana, la scuola dei bambini è ricominciata e noi genitori abbiamo ripreso il lavoro.
Mi auguro che tu abbia passato una buona estate.
E allo stesso tempo, se la tua estate non è stata esattamente come te l’aspettavi, ti sono vicina e ti invito a lasciare andare quello che ormai non puoi più controllare.
Se anche a te l’estate ed i ritmi diversi fanno perdere un po’ la bussola, vorrei dirti che ti capisco.

Magari hai avuto meno tempo per te (vacanze in famiglia, bambini a casa…) o magari il tuo lavoro ha rallentato e ti sei sentita un po’ persa. O ancora, questo periodo dell’anno ti ha offerto più tempo per riflettere. E da queste riflessioni sono iniziati ad emergere desideri che hai soffocato durante l’anno, insoddisfazioni legate al tuo lavoro o allo stile di vita che stai conducendo. 
Forse ti sembra di non stare andando nella direzione che speravi o che ti eri prefissata ad inizio anno. 

Le estati di questi ultimi 5 anni per me sono state tutte una diversa dall’altra.
E, ad eccezione di quella del 2018 (prima estate qui in Inghilterra, in pieno trasloco e con nuovo progetto in partenza) , le altre 4 hanno avuto in comune un mio momento di crisi. 
Ogni anno ci ricasco. 
Quest’anno l’ho vissuta un po’ meglio perchè negli ultimi mesi ho acquisito strumenti di coaching che mi aiutano a riflettere su quello che sto vivendo da una parte e riconnettermi con la mia vera essenza dall’altra. E’ ancora un work in progress ma va meglio.

D’estate, lontana dal fare, con ritmi diversi e meno tempo esclusivo per me, mi ritrovo a stare più nella mia testa chiedendomi se quello che sto facendo è davvero ciò che desidero. 
Inizio a dubitare di quello che sto costruendo e di come potrà svilupparsi in modo sostenibile. 
Il paragone con le altre persone si fa sempre più forte e si alimenta dai miei pensieri depotenzianti. 
Ed inizia il circolo vizioso che mi fagocita in una sorta di tornado da cui fatico ad uscire. 

Prima di partire per le vacanze, che abbiamo fatto le ultime 2 settimane di agosto, mi ero detta che forse mi serviva solo un po’ di stacco dalla vita quotidiana. 
Vedere posti nuovi, respirare aria diversa, ritrovarmi in nuove esperienze nel nostro on the road, rivedere visi familiari. 
Questo sicuramente mi avrebbe fatto fare una sorta di reset per poi tornare carica, con tutta l’energia mentale e fisica di cui avevo bisogno per settembre.
Beh, non è andata proprio così.

I giorni prima di partire mi sono messa in modalità “pianifica ogni dettaglio” così da avere tutto il viaggio pronto (le tappe, gli eventi e le situazioni che avremmo vissuto in 2 settimane sarebbero state tante e diverse). Ma soprattutto, mi serviva essere pronta per l’inizio della nuova scuola della nostra grande di casa che sarebbe avvenuto il giorno successivo al nostro rientro a casa.

Nonostante avessi programmato tutto nel dettaglio, i giorni precedenti ed il giorno della partenza non mi sentivo serena. 
Sapevo che non avrei potuto avere il controllo su tutto ma pretendevo da me stessa di averlo.
E questo aveva come conseguenza un alto livello di nervosismo da parte mia, la non delegazione, ed il non godermi il viaggio nella sua interezza (per me l’attesa e la preparazione sono esse stesse parte del viaggio).

Dopo un inizio vacanza abbastanza soft, con arrivo in largo anticipo al porto di Dover e conseguente traghetto anticipato, arriviamo a Calais in Francia. 
Dopo circa un’ora di viaggio in auto, le temperature iniziano ad aumentare. 
Mi accorgo che l’aria dalla mia bocchetta esce calda…dopo pochi minuti l’aria condizionata smette di funzionare per tutti.
Ecco, lì il mio sistema nervoso è andato in tilt! “Caldo + mancanza di controllo = Franci esplode”

“Ma come, siamo partiti senza controllare l’aria condizionata sapendo che andavamo incontro a temperature altissime?!”
“Ecco, faremo un on the road senza aria condizionata in agosto in Francia ed Italia…come rovinarci le vacanze” 
“Ci rinuncio, sapevo che queste sarebbero state delle pessime vacanze”

Cerco su google un meccanico che possa ricaricare l’aria condizionata.
Il primo non ha posto, il secondo ci accetta chiedendoci di lasciare l’auto e tornare dopo 2 ore. 
Sono le 3 del pomeriggio, ci troviamo nella zona industriale/commerciale di Reims dove non ci sono altro che negozi e (fortunatamente) un ristorante fast food in cui ci fiondiamo per rigenerarci grazie all’aria condizionata e a bibite ghiacciate. 

Giochiamo ad UNO, inizio a pensare “dai, non è poi così male, almeno ci rinfreschiamo e passiamo un po’ di tempo qui insieme. Tra poco prendiamo l’auto e continuiamo”.

Torniamo a prendere la macchina ed il meccanico ci avvisa chenon hanno potuto fare nulla perchè il serbatoio è rotto e non hanno il pezzo sostitutivo. 

Immagino che potrai intuire il mio/nostro stato in quel momento:
“Ma non poteva chiamarci subito invece di farci aspettare 2 ore??!!” 
“Che sfiga, abbiamo anche perso 2 ore sulla tabella di marcia” 
“E adesso? Sarà un viaggio da incubo! Altro che vacanze!!”

Ci rimettiamo in auto, che nel frattempo è stata sotto il sole nelle 2 ore più calde della giornata, abbassiamo i finestrini e riprendiamo il viaggio con un bagaglio piuttosto pesante di rabbia, frustrazione e disperazione.

Come sempre, quando ci sono i bambini, mi ritrovo a cercare il positivo anche quando non lo vedo neanche con la lente di ingrandimento. 
Quindi, inizio ad elencare alcuni aspetti positivi su cui possiamo fare focus: 

  • ci siamo evitati le ore più calde in auto, rinfrescandoci in compagnia di bibite ghiacciate (e patatine per la gioia dei bimbi)
  • tra non molto arriveremo alla prima tappa del nostro viaggio da esplorare
  • usciremo a cena per goderci questa nuova città che ci ospiterà per la notte

La musica alla radio aiuta tutti a distrarsi un po’ e la tensione inizia a rilasciarsi gradualmente.

Qualche riflessione a freddo

So che parlo spesso del lasciare andare il controllo su quello che abbiamo intorno a noi e che non dipende da noi. 
E’ qualcosa che cerco di fare anche nei momenti più difficili e che solitamente, dopo un momento di frustrazione iniziale, riesco a gestire al mio meglio.
Questa volta arrivavo però con aspettative alte ed energie molto basse. 
Come se volessi scalare l’Everest senza preparazione atletica e senza il giusto mindset

Sì perchè in fondo ero partita per queste vacanze continuando a sottolineare a me stessa e algi altri gli aspetti negativi (il caldo che avremmo trovato) o che mi preoccupavano (avere tutto pronto per il rientro a scuola). 
Senza invece mettere il mio focus su quello che di buono avrei ricevuto da questa avventura che ci trovavamo ad intraprendere.

Le vacanze sono andate bene e, come ogni viaggio, hanno avuto i loro alti e bassi. 
Sono grata di quello che ho possuto vivere in quelle due settimane e delle esperienze che abbiamo potuto fare insieme.

Riprendendo i ritmi questa settimana appena passata mi sono resa conto di come però tutto quel carico che avevo riposto sulle mie aspettative (negative e positive) non aveva fatto altro che guastare il mio “vivere il presente”. 

Le mie preoccupazioni (occuparmi di qualcosa prima che accadesse) avevano avuto un effetto contrario: invece di permettermi di vivere le vacanze in modo spontaneo e nel “qui ed ora”, mi avevano come messo un velo grigio che mi impediva di vedere quello che stavo vivendo a colori pieni. 

E questo è accaduto perchè, come ti anticipavo sopra, non avevo delegato nulla, avevo preteso di avere tutto sotto controllo e soprattutto mi ero creata delle aspettative quasi perfette

A farmi tornare con i piedi per terra è bastata una carissima amica che ha condiviso con me uno dei messaggi in cui Gabby Bernstein ricorda che troppo spesso “mettiamo il risultato prima ed i sentimenti dopo”. 
E’ stato come uscire da uno stato di apnea durato settimane. Sono tornata a terra, a quello che era importante.
E da lì, con mente più lucida e spoglia da aspettative, da giudizio e da frustrazione, ho rimesso mano ai miei progetti.

Oggi, estate 2025

Chissà se il racconto di queste vacanze ti ha dato qualche spunto o se può aiutarti a partire più leggera.
Sicuramente mi servirà come memo per prepararmi alle vacanze di quest’anno in modo diverso.
Ed in generale credo che queste dinamiche si possano presentare sempre durante l’anno quindi ecco, fanne l’uso che più ti sembra opportuno per te.
Se hai qualche avventura vacanziera da condividere con me, ti leggo molto volentieri.


Se hai piacere, scrivimi per raccontarmi la tua esperienza, sarò molto felice di leggerti.
Se hai voglia di chiacchierare, mi trovi su instagram qui.

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Insieme potremo guardare alla tua situazione, capire se possiamo lavorare insieme e scegliere il percorso di coaching più adatto a te.


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Ciao, sono Francesca, life business coach certificata. In questo blog ti racconto cos’è il coaching e cosa significa per me, condividendo strumenti e risorse per il cammino di ognuna di noi verso la versione migliore di se stessa.

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Mi chiamo Francesca e sono una life business coach online con una grande passione per i nuovi inizi. Accompagno le donne ad allineare il proprio business alla loro vera essenza, attingendo a talenti, passioni e valori.

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